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venerdì 13 luglio 2018

Escursione in Dolomiti: “Un geologo che non vede le Dolomiti almeno una volta nella vita, rimane un geologo a metà”


A Giugno si è svolta l’escursione didattica in Dolomiti, legata al corso di Basin Analysis and Sequence Stratigraphy, parte dell’offerta didattica (in inglese) del primo anno della Laurea Magistrale, tenuto dal Prof. Andrea Di Giulio.
Con lui, come supporto didattico, quest’anno hanno partecipato anche Chiara Amadori (assegnista) e Riccardo Inama (dottorando).




La scelta del luogo non è affatto casuale, ed ogni anno le escursioni nelle Dolomiti Trentine non sono mai banali. Durante il corso si trattano vari argomenti legati principalmente all’analisi dei bacini sedimentari, affrontando però problematiche che richiedono l’integrazione di varie branche della geologia (sedimentologia, stratigrafia, geochimica, strutturale, geodinamica ecc.). Trovare quindi un luogo solo e adatto a mostrare agli studenti degli esempi di così tante differenti tematiche, non è banale, ma le Dolomiti sono un raro (forse unico) esempio, che le racchiude tutte. Se poi, al proposito scientifico vi si sommano i paesaggi suggestivi, l’esperienza non può che rimanere impressa per sempre.
Il geologo, da sempre abituato a destreggiarsi tra cambiamenti di scale (temporali e dimensionali), in questi luoghi ha la fortuna di veder conservate (e toccare con mano), le geometrie deposizionali delle piattaforme carbonatiche e dei bacini che nel Triassico formavano un sistema complesso di atolli.
Qui, gli studenti hanno imparato a riconoscere i prodotti di vari processi deposizionali e, da questi, a ragionare a scala dell’intero bacino fino alla ricostruzione dell’evoluzione delle Alpi meridionali orientali.
Nonostante la fama e l’innumerevole mole di bibliografia scientifica dedicata, la geologia delle Dolomiti non manca di problemi aperti, primo fra tutti la causa (o più) di una così estesa dolomitizzazione. Inoltre, esse sono un perfetto analogo affiorante di reservoire carbonatico, il cui studio di variazione della porosità (influenzata fortemente dalla dolomitizzazione) interessa moltissimo le compagnie petrolifere.
Motivo in più, quindi, per tornarci anche l’anno prossimo e continuare a studiarle.