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martedì 18 febbraio 2020

Economia Circolare nuovo progetto di Unipv: intervista al nostro direttore

Il professor Andrea Di Giulio, ordinario di Geologia e Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Pavia, presenta il progetto di Economia Circolare CE4WE di cui l'ateneo è la capofila.


Il team comprende ben 104 persone, di cui 73 ricercatori di 8 Dipartimenti Unipv e dal Centro Interdipartimentale di Ricerca sulle Acque dell’Ateneo.

Accanto alla capofila ENI, CAP Holding (leader lombardo dei servizi idrici e quarto operatore nazionale), A2A Sistemi idrici.
Ma anche il fornitore di servizi ambientali Neorurale Hub, di Giussago (PV) e MOGU S.r.l. di Inagu (VA), altra PMI specializzata in trasformazioni di materiali di scarto.

martedì 11 febbraio 2020

Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella Scienza

Oggi si celebra la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza sponsorizzata dall'UNESCO e dalle Nazioni Unite, in collaborazione con le diverse istituzioni, per promuovere il ruolo delle donne e delle ragazze negli ambiti scientifici.

Oggi vi mostriamo alcuni volti e storie di geologhe di Geopavia. Lo scopo è invitare le ragazze a fare Scienza e riscoprire il ruolo fondamentale che le donne e le ragazze svolgono nella ricerca e nello sviluppo tecnologico 



Miriam Cobianchi, Professore Associato di Paleontologia e Paleoecologia e Micropaleontologa esperta di nannofossili calcarei


Mi sono laureata con lode in Scienze Geologiche (1986) e ho conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Scienze della Terra (1989) agli albori di questa istituzione in Italia. Questa fase di formazione, vissuta in un contesto nazionale anche grazie all’esistenza di gruppi di ricerca informali su tematiche ben definite, mi ha permesso di acquisire una elevata competenza nel campo dei microfossili (soprattutto nannofossili calcarei), di effettuare numerose esperienze di lavoro sul terreno e di intraprendere una ricerca originale riguardante i nannofossili calcarei del Giurassico di successioni tetidee, affrontata da pochissimi sino ad allora. Quindi nella più piena autonomia sia scientifica che di azione sono entrata nel mondo della ricerca italiana e internazionale. In Italia la Micropaleontologia allora era “donna”. Numerosi erano i nomi eccellenti di ricercatrici che avevano fatto la storia della disciplina nella seconda metà del novecento. Quindi, ad onore del vero, non ebbi alcun problema di genere sia nell’ambito del dipartimento di afferenza che in ambito nazionale. In ambito internazionale, ai convegni dell’International Nannoplankton Association dove, fedeli alla tradizione italiana, ci presentavamo numerose, gli stranieri accoglievano con simpatia e stima questo contingente italiano di giovani ricercatrici promettenti. 

A fine anni novanta, mi sono dedicata a ricostruire il settore attraverso la formazione e il reclutamento di giovani ricercatrici, costituendo un gruppo di ricerca, tutto al femminile, con il quale intraprendere ricerche su temi di grande attualità, quali lo studio del paleoclima. 
In questi anni ho svolto inoltre un’intensa attività gestionale nel Dipartimento, sia nel Consiglio Didattico che nel collegio dei docenti del Dottorato in Scienze della Terra e dell’Ambiente sino ad assumere la funzione di vice coordinatore. Attualmente rivesto il ruolo di Presidente del Consiglio Didattico di Scienze Geologiche (L-34) e Scienze Geologiche Applicate (LM-74).


Elisa Sacchi, professore associato in Geochimica


La scelta di diventare scienziata non è stata una scelta. Sono figlia di due professori universitari. Mia madre, laureata in fisica, lavorava in un dipartimento di ingegneri tutto maschile. Dopo la separazione ha fatto crescere me e mio fratello da sola, dividendosi ogni giorno tra lavoro e famiglia. Non ci siamo mai sentiti trascurati, anche se ci divertivamo meschinamente a fargliela pesare. Spesso dimenticava l’ora o il pranzo, ci lasciava ad aspettarla seduti sulle scale, sgattaiolava in laboratorio la domenica a “fare una misura”. Con un esempio così…
Non ho mai pensato di “realizzare qualcosa” ma ho sempre seguito i miei interessi e le mie passioni. Di fatto, purtroppo, ho abbandonato la ricerca vera quando sono rientrata in Italia dall'estero. Me ne pento dal punto di vista lavorativo, ma non da quello umano. E’ stata una scelta consapevole. Dopo numerosi anni di specializzazione post-laurea e precariato ho vinto un posto da ricercatore a Pavia, un raro caso di concorso senza vincitore designato. Un colpo di fortuna (e nella vita serve anche quella!).
I miei “successi” arrivano senza che me accorga e li noto solo quando, dovendo fare qualche relazione sulla mia attività, mi dico: “ah, però…”. Sarebbe molto più motivante se li vedessi tutti i giorni, invece evidentemente sono troppo impegnata a fare altro.
I rimpianti non sono molti: non avere un laboratorio, aver dovuto scegliere tra qualità della vita (=vivere in Italia) e all'attività di ricerca (=stare all'estero), ma soprattutto non staccare mai. Quanto invidio le mie amiche che, timbrato il cartellino, si godono le serate ed il fine settimana! Spesso accusano noi universitari di non avere nessun controllo sull'orario di lavoro. L’avessimo solo! Forse a quel punto non ci sentiremmo in dovere di lavorare al di fuori di quello. Quello che mi pesa in assoluto più di tutto è rendermi conto, mentre faccio una cosa qualunque, lavorativa o non, di pensare (con senso di colpa) che dovrei farne molte altre, tutte altrettanto importanti.
Alle giovani ricercatrici vorrei dire:
  • prendetevi il vostro tempo per fare le cose che vi piacciono al di fuori del lavoro, non lavorate non-stop tutti i fine settimana. Adesso vi sembra bello farlo e non vi pesa, perché siete appassionate del vostro lavoro, ma non vi rendete conto che state sprecando tempo giovane e prezioso;
  • se volete avere dei figli fatelo presto e non aspettate di avere un posto fisso, altrimenti non lo farete mai. Non cedete alla pressione sociale che una donna con figli non farà carriera, perché comunque, anche non facendoli, non farà carriera lo stesso (e sarà peggio);
  • sappiate dire di no e non prendervi un impegno, anche se interessante, se pensate che non riuscireste a svolgerlo come vorreste.
Ma alla fine, mi direte, hai tua mamma come esempio, e lei ce l’ha fatta. Beh, insomma. Quando il suo dipartimento ha bandito il posto da ordinario nel suo settore, le hanno detto di non presentarsi al concorso perché doveva vincerlo un collega più giovane (e uomo). 


Chiara Amadori, assegnista in Sedimentologia 

Animo curiosAnarchico, figlia unica, padre militare, donna... praticamente combatto gli stereotipi di genere sin dalla nascita. Nella vita volevo una cosa sola, anzi due, essere indipendente e studiare. Mi volevano avvocato, sono uscita Geologa. Dopo la laurea a Roma, a Pavia ho conseguito il dottorato, vinto un premio, ed oggi sono un’assegnista. Fare ricerca e insegnare sono le cose che più mi rendono felice al mondo, anche se i momenti di difficoltà sono tanti. Nel tempo infatti, ho imparato che la ricerca - come la vita - non è un percorso lineare ma pieno di curve e salti, in cui – come nella vita – corri da sola (ma libera). 



Stefania Corvò, dottoranda in Petrografia

Stefania Corvò, laureata magistrale con tesi premiata in Geologia e attualmente dottoranda presso l’Unipv. Presa la laurea triennale all’Univ. di Genova, città natale, ho deciso di cambiare e venire a Pavia. Sono sempre stata affascinata e incuriosita dal comprenderei processi di formazione della Terra, ma soprattutto da quanto se ne possa capire soltanto partendo dall'osservazione di rocce e minerali al microscopio! Il mio dottorato prevede in particolare attività di laboratorio, quindi tanta manualità e intuito, ma anche lavoro sul campo e campionamento rocce, durante la quale mi piace dimostrare che anche noi donne possiamo essere pratiche e forzute! 


Robertà Bonì, assegnista in Geologia Applicata

Nata nella terra isolana dal vulcano attivo più alto d’Europa e dottorato di ricerca conseguito a Pavia. Oggi grazie ad un assegno di ricerca premiale mi occupo dello studio di fenomeni di subsidenza osservati da satellite in numerose aree costiere, e non, di tutto il mondo. Casualità (forse), la mia tesina di maturità riguardava proprio “le donne nella scienza”. Leggendo le loro storie ho appreso come inseguire con determinazione il proprio sogno, come la ricerca, non rappresenta la vittoria di un singolo, ma possa essere una fonte d’ispirazione per raggiungere uguali diritti per le generazioni future.


Roberta Guastella, dottoranda in Micropaleontologia

Ciao! Sono laureata in Scienze e Tecnologie Geologiche all’Università di Palermo e ora dottoranda all’Università di Pavia. Da tre anni studio una microscopica “aliena” nel Mediterraneo e, esattamente come lei, tempo fa ho lasciato le mie spiagge, la mia “comfort-zone”, per intraprendere un lungo viaggio che mi ha permesso di crescere, di conoscere gente eccezionale e di visitare luoghi nuovi e meravigliosi. Oggi sono quasi alla fine del mio progetto che amo e che mi appassiona fin dalla tesi di laurea e sono davvero orgogliosa di poter dare il mio piccolo contributo al mondo della ricerca.




Federica Ghione, sismologa 

Sono nata ad Acqui Terme (AL) nel 1995.  
Dopo aver conseguito la laurea triennale in Scienze Geologiche con una tesi sulla geomorfologia fluviale e nello specifico sull’evento alluvionale del 1994, ho conseguito la laurea magistrale in Scienze Geologiche Applicate nel luglio 2018 presso l’Universita’ degli Studi di Pavia. La tesi di laurea magistrale e’ stata sviluppata grazie ad un programma Erasmus Traineeship presso NORSAR (Kjeller, Norvegia) di durata di 3 mesi (febbraio-aprile 2018) con uno studio di pericolosita’ sismica del Nord-Est dell’India e del Bhutan.
Durante la mia carriera universitaria, ho svolto lavori part-time presso il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente: mi sono occupata di sistemare e catalogare la collezione paleontologica presente presso il museo di paleontologia e mineralogia del dipartimento, tutor (durante il mio ultimo anno della magistrale) del corso accademico in Micropaleontologia Applicata ed infine responsabile per l’organizzazione di conferenze ed eventi a scopo divulgativo a cura del Piano Nazionale Lauree Scientifiche.
Da novembre 2018 sono abilitata alla professione di Geologo con superamento dell’esame di stato presso l’Università di Pavia.
Da gennaio 2019 lavoro presso NORSAR (in Norvegia) come Sismologa con una posizione permanente, principalmente occupandomi di pericolosità e rischio sismico. NORSAR è una fondazione di ricerca indipendente riconosciuta a livello internazionale nel campo delle geoscienze. Le competenze chiave sono la sismologia e la geofisica applicata e lo sviluppo di software correlati.
Se ripenso al mio percorso di studi, non e’ stato facile: seguire le lezioni, l’ansia e la tensione per gli esami, le escursioni, le esercitazioni ecc.. Ma rifarei tutto dall’inizio! E’ stato sicuramente uno dei momenti più belli della mia vita che mi hanno fatto conoscere persone meravigliose e mi hanno aiutato a coltivare l’amore per la geologia. La mia migliore soddisfazione e’ il fatto di lavorare in una realtà internazionale (come ho sempre sognato fin da quando ero una bambina), di fare un lavoro che amo e che mi da molte soddisfazioni e possibilità di viaggiare ed infine vivere in un nuovo paese che non avrei mai pensato potesse regalarmi tanto. 





martedì 4 febbraio 2020

Seminario: 5 febbraio 2020


5 febbraio 2020 ore 15

Aula B7, Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente - via Ferrata 1, Pavia



Tephra glass shard geochemistry: applications from climate correlation to modelling magmatic processes





Il prof. Nick Pearce del Dipartimento di Geografia e Scienze della Terra dell'Università di Aberystwyth terrà un interessante seminario sull'utilizzo dei tefra come strumenti tempo diagnostici fornendo ampi esempi di utilizzo sia in ricerche paleoclimatiche che di modellizzazione di processi magmatici.