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giovedì 1 agosto 2019

Attività Stromboli Luglio 2019

Il giorno 3 Luglio 2019, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Osservatorio Etneo, comunica che le reti di monitoraggio hanno registrato nel pomeriggio una esplosione di forte intensità sullo Stromboli.


A partire dalle ore 14:46:10 (UTC), si è verificato un parossisma che ha interessato l'area centro- meridionale della terrazza craterica dello Stromboli. In particolare, sono stati distinti due eventi esplosivi principali e la sequenza è stata preceduta da trabocchi lavici da tutte le bocche attive della terrazza craterica. Personale INGV in campo ha osservato una colonna eruttiva che si è innalzata per almeno 2 km di altezza al di sopra della area sommitale disperdendosi in direzione sud-ovest. I prodotti generati dal parossisma sono ricaduti lungo i fianchi del vulcano. 

Scopriamo di più circa la natura e l’attività di questo vulcano con una breve intervista ai ricercatori Alessio Sanfilippo e Federica Schiavi, docenti di Vulcanologia presso l’Università di Pavia


Lo Stromboli è unico proprio perché' "prevedibile". Il magma che risiede in una piccola zona di ristagno degassa più o meno costantemente, con sbuffi di ceneri e gas che lo rendono spettacolare agli occhi di tutti. Ogni 4, 5 anni invece si ha nuova venuta di magma dal mantello, e il vulcano si risveglia, con forti eventi esplosivi associati a voluminose eruzioni che scendono dalla sciara del fuoco. Ma quella del 3 Luglio è stato un evento inusuale inaspettato.






Non ci sono state avvisaglie di quanto stava accadendo?
Effettivamente l'attività è stata piuttosto intensa nelle settimane precedenti; ce lo ricordiamo anche noi da poco tornati con gli studenti, ma niente di anomalo, rientrava nelle normali fluttuazioni dell'attività.
Per contro, (e per fortuna) il lunedì 1 luglio c'è stata un'eruzione "maggiore", in seguito alla quale il livello di attenzione dell'INGV e della Protezione civile è aumentato ed è stato vietato l'accesso al Pizzo sopra la Fossa, laddove si possono ammirare le sbuffate notturne a quota 900 m.
Grazie a questo blocco preventivo, quando due giorni dopo è avvenuto il parossisma, non vi erano né turisti né guide là in cima. E per fortuna, altrimenti ci sarebbe state molte vittime.

Si è trattato comunque di un evento rapido e repentino?
Mentre i parossismi del 2003 e del 2007 furono preceduti da alcune settimane da abbondante attività effusiva, che quindi ha lasciato il tempo di "prepararsi" ad un'eventuale crescita dell'attività esplosiva, i rari trabocchi lavici dalle bocche attive della terrazza craterica sono cominciati solo alcuni minuti prima dell'ultimo parossisma, cogliendo di sorpresa chiunque abbia esperienza sull'isola-vulcano. Inoltre, i precursori dei parossimi a Stromboli (per esempio i precursori sismici) sono registrati solo nel brevissimo tempo, cioè alcuni minuti prima dell'evento.

Quali sono gli indicatori della possibilità di un evento di maggior portata?
Sulla pagina dell'INGV si dice che il flusso di SO2, un importantissimo indicatore di venuta di magma, non ha mostrato significative variazioni nei giorni precedenti all'evento esplosivo e nel giorno stesso del parossisma, mantenendosi su un regime di degassamento medio-basso relativamente alle caratteristiche tipiche dello Stromboli. Al contrario, per esempio, già alcuni giorni prima del parossisma del 2007 vennero misurati elevate concentrazioni di SO2e un aumento del rapporto CO2/SO2nelle emissioni gassose. Ciò rende questo evento quasi eccezionale e a difficile da prevedere, sottolineando la bravura e la competenza di chi qualche giorno prima si è preso la responsabilità di bloccare la salita alle bocche sommitali, salvando di fatto centinaia di vite umane.

Per aggiornamenti:

FOTO DI DAVIDE FRATTINI (UNIPV)