Il giorno 3 Luglio 2019, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Osservatorio Etneo, comunica che le reti di monitoraggio hanno registrato nel pomeriggio una esplosione di forte intensità sullo Stromboli.

Scopriamo di più circa la natura e l’attività di questo vulcano con una breve intervista ai ricercatori Alessio Sanfilippo e Federica Schiavi, docenti di Vulcanologia presso l’Università di Pavia

Effettivamente l'attività è stata piuttosto intensa nelle settimane precedenti; ce lo ricordiamo anche noi da poco tornati con gli studenti, ma niente di anomalo, rientrava nelle normali fluttuazioni dell'attività.
Per contro, (e per fortuna) il lunedì 1 luglio c'è stata un'eruzione "maggiore", in seguito alla quale il livello di attenzione dell'INGV e della Protezione civile è aumentato ed è stato vietato l'accesso al Pizzo sopra la Fossa, laddove si possono ammirare le sbuffate notturne a quota 900 m.
Grazie a questo blocco preventivo, quando due giorni dopo è avvenuto il parossisma, non vi erano né turisti né guide là in cima. E per fortuna, altrimenti ci sarebbe state molte vittime.
Si è trattato comunque di un evento rapido e repentino?
Mentre i parossismi del 2003 e del 2007 furono preceduti da alcune settimane da abbondante attività effusiva, che quindi ha lasciato il tempo di "prepararsi" ad un'eventuale crescita dell'attività esplosiva, i rari trabocchi lavici dalle bocche attive della terrazza craterica sono cominciati solo alcuni minuti prima dell'ultimo parossisma, cogliendo di sorpresa chiunque abbia esperienza sull'isola-vulcano. Inoltre, i precursori dei parossimi a Stromboli (per esempio i precursori sismici) sono registrati solo nel brevissimo tempo, cioè alcuni minuti prima dell'evento.
Sulla pagina dell'INGV si dice che il flusso di SO2, un importantissimo indicatore di venuta di magma, non ha mostrato significative variazioni nei giorni precedenti all'evento esplosivo e nel giorno stesso del parossisma, mantenendosi su un regime di degassamento medio-basso relativamente alle caratteristiche tipiche dello Stromboli. Al contrario, per esempio, già alcuni giorni prima del parossisma del 2007 vennero misurati elevate concentrazioni di SO2e un aumento del rapporto CO2/SO2nelle emissioni gassose. Ciò rende questo evento quasi eccezionale e a difficile da prevedere, sottolineando la bravura e la competenza di chi qualche giorno prima si è preso la responsabilità di bloccare la salita alle bocche sommitali, salvando di fatto centinaia di vite umane.
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FOTO DI DAVIDE FRATTINI (UNIPV)