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martedì 27 giugno 2017

Un anno all'Università di Pavia




Per il terzo anno consecutivo il Servizio Comunicazione cura e pubblica il booklet intitolato “Un anno all'Università di Pavia”, dedicato ad alcuni esempi dei numerosi successi ottenuti dai suoi docenti.


Per l’edizione 2017 sono state selezionate 17 notizie tra le centinaia che attestano i risultati della ricerca, i riconoscimenti pubblici, i convegni e le altre iniziative, generate dal nostro Ateneo nel corso dell’ultimo periodo e pubblicate sul nostro sito http://news.unipv.it
Un campione di storie per raccontare la ricchezza delle ricerche e delle attività che l’Università di Pavia svolge quotidianamente, grazie all’impegno e alla passione di docenti, studenti e personale tecnico-amministrativo.

Tra le notizie selezionate c'è anche la missione oceanografica della nostra 
collega Claudia Lupi.

A pagina 6-7 si parla della  missione IODP 367 nel Mar della Cina Meridionale e la mitica nave  JOIDES Resolution è in copertina!



Buona Lettura!

lunedì 26 giugno 2017

Capirne di più! Parole chiave: pelicosauri, sinapsidi e caseidi


Pelicosauri sono Vertebrati Tetrapodi Sinapsidi estinti.

Sinapsidi significa che il loro cranio presenta un’apertura che ne permette di alleggerire la struttura e consente un maggior sviluppo dei muscoli delle mascelle.

Caseidi quindi sono una famiglia di tetrapodi sinapsidi molto primitivi, vissuta nel periodo Permiano





Alierasaurus ronchii molto probabilmente rappresenta il "pelicosauro" più grande mai scoperto finora, date le sue costole dorsali di dimensioni enormi. In realtà il termine corretto adottato attualmente su base filogenetica è "non-therapsid synapsids".
Sulla base dei lavori pubblicati (Romano e Nicosia, 2014 e Romano et al., 2017) questo caseide (Synapsida, Caseasauria, Caseidae) era lungo circa 7 metri e caratterizzato molto probabilmente da un collo molto corto e da una testa in proporzione molto piccola, come osservato negli esemplari più completi del gruppo. Nei grandi caseidi le ossa degli arti anteriori erano più lunghe e robuste di quelle posteriori e le falangi unguali delle mani erano molto sviluppate. In base a queste caratteristiche si ipotizza che questi erbivori fossero in grado di scavare attivamente nel terreno, in cerca soprattutto di radici. Il suo torso molto ampio, a forma di 'barilotto', permetteva la fermentazione e l'elaborazione, attraverso tratti digerenti molto lunghi, di una grande quantità di vegetali.

I caseidi erano dotati di un apparato masticatorio ancora poco specializzato, con denti, non utilizzati per masticare ed elaborare il cibo, ma solo per strappare i vegetali, da inghiottire poi direttamente, lasciando all'enorme tratto digerente il compito di scomporre e digerire le fibre complesse. La presenza di numerosi denticoli sulle ossa del palato e il robusto apparato ioideo, che sosteneva i muscoli della lingua, porta a ipotizzare che questi animali utilizzassero le forti e possenti lingue per comprimere i vegetali sul palato e triturarli attraverso lo sfregamento sui denticoli.

L'immagine rappresenta la ricostruzione dell'artista Emiliano Troco. Fig. 11 in Romano, M., Ronchi, A., Maganuco, S., and Nicosia, U. 2017. New material of Alierasaurus ronchii (Synapsida, Caseidae) from the Permian of Sardinia (Italy), and its phylogenetic affinities. Palaeontologia Electronica 20.2.26A: 1-27palaeo-electronica.org/content/2017/1889-new-material-of-alierasaurus)

sabato 24 giugno 2017

Scoperto il primo sinapside basale italiano

Un gruppo italiano di paleontologi ha studiato i resti, rinvenuti nei pressi di Alghero, di Alierasaurus ronchii, un grande caseide erbivoro vissuto fra 279 e 272 milioni di anni fa.


È il primo sinapside basale scoperto in Italia. Un caseide erbivoro di grandi dimensioni, che viveva nel Permiano medio fra 279 e 272 milioni di anni fa. I fossili di Alierasaurus ronchii sono stati scoperti nei depositi della Formazione di Cala del Vino, sul promontorio di Torre del Porticciolo (Alghero) e studiati da un'équipe di paleontologi del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pavia e il Museum für Naturkunde di Berlino. I primi resti dell'esemplare sono stati scoperti nel 2008 da uno studente dell'Università di Pavia, durante un campo di geologia diretto dal professore Ausonio Ronchi. Nel corso di dieci campagne di scavo, i paleontologi hanno recuperato più di 70 ossa e numerosi frammenti ed è stato così possibile mettere insieme tutti i tasselli, ricostruendo l’animale nelle sue fattezze. Molto probabilmente rappresenta il "pelicosauro" più grande mai scoperto finora  era lungo circa 7 metri ed era caratterizzato molto probabilmente da un collo molto corto e da una testa in proporzione molto piccola. L'esemplare è unico e importantissimo dal punto di vista scientifico. I fossili dei caseidi sono estremamente rari: quasi tutti sono stati ritrovati in Nord America, e in Europa sono solo quattro quelli descritti su articoli scientifici. Lo studio è stato pubblicato di recente sulla rivista internazionale Palaeontologia Electronica.

L'immagine rappresenta la ricostruzione dell'artista Emiliano Troco. Fig. 11 in Romano, M., Ronchi, A., Maganuco, S., and Nicosia, U. 2017. New material of Alierasaurus ronchii (Synapsida, Caseidae) from the Permian of Sardinia (Italy), and its phylogenetic affinities. Palaeontologia Electronica 20.2.26A: 1-27 palaeo-electronica.org/content/2017/1889-new-material-of-alierasaurus) 

Buona lettura:
http://www.nationalgeographic.it/scienza/2017/06/22/foto/il_primo_sinapside_basale_italiano-3578599/1/

martedì 20 giugno 2017

Borsa di Studio per la Nuova Zelanda

La European Funding Guide ricerca candidati per il nuovo programma di borsa di studio "dream NEW"
Vengono assegnate un totale di 25 borse di studio per un valore di 69.000 € per un semestre all'estero presso una delle 10 Top scuole superiori in Nuova Zelanda. Si cercano studenti che sognano l’impossibile, per la borsa di studio “Dream NEW”. si vogliono supportare coloro che cercano una nuova sfida nella loro vita, e che non temono di inseguire coscientemente i loro sogni. Le borse di studio vengono assegnate indipendentemente dai voti, semestre e facoltà di studio.

CANDIDATURE ENTRO 1 SETTEMBRE 2017
Ulteriori informazioni in merito alla borsa di studio si trovano su: http://www.european-funding-guide.eu/…/borsa-di-s…/dream-new

giovedì 8 giugno 2017

A Day in the GeoLife Series: nuovo Link

Da oggi è attivo su Geopavia il nuovo link al Blog Scientifico di Sandie Will.




Il Blog Rock-Head Sciences ospita le pagine di molti scienziati geologi sparsi per il mondo che condividono le loro esperienze di ricerca e di lavoro sul campo.


Non perdere l'occasione di visitarlo e cerca di scovare se c'è qualcuno che conosci!

Buona Lettura

martedì 6 giugno 2017

Ma che cos'è un chiodo d'oro???

Dal 25 al 26 Maggio 2017, si è svolta l’escursione sulla Successione Permiana del Bacino del Collio. Questa e molte altre uscite sul terreno sono parti integranti dell’Insegnamento “Elementi di Geologia dell’Italia Settentrionale”.
I nostri studenti, nella Valle del Caffaro presso Bagolino, si sono imbattuti in un “chiodo d’oro”!
Per convenzione, i diversi tipi di unità stratigrafiche ed in particolare quelle cronostratigrafiche, sono definite riferendosi ad una sezione-tipo o stratotipo, cioè ad una peculiare successione stratigrafica affiorante che contiene un chiaro orizzonte fisico o un punto preciso individuato attraverso i vari elementi tempo diagnostici (eventi biostratigrafici, magnetostratigrafici, isotopici, radiometrici ecc.). 



Su tale orizzonte è possibile “piantare” il così detto “chiodo d’oro” (o GSSP, Global boundary Stratotype Section and Point) che individua l’esatto punto in cui passa la linea tempo. 
Nel 2004, nella Valle del Caffaro è stato individuato e riconosciuto ufficialmente dalla Commissione Internazionale di Stratigrafia l’orizzonte coincidente con la base del piano Ladinico (Triassico Medio).







lunedì 5 giugno 2017

Idrogeologia che passione!

Video realizzato dai soci del capitolo italiano della IAH (International Association of Hydrogeologists) in occasione del convegno internazionale AQUA 2015. 
Un ottimo esempio del lavoro di campagna degli idrogeologi italiani. 
Si tratta del contributo di numerosi gruppi di ricerca universitari e di Enti di ricerca italiani ciascuno per le proprie esperienze scientifiche e locali messe insieme e sintetizzate dal prof. Alessandro Gargini.