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giovedì 23 maggio 2019

L'acqua del rubinetto si può bere!


Mercoledì 5 Giugno alle ore 16 Aula FL San Felice, 

Dipartimento di Economia, Via San Felice al monastero 5 - Pavia 

 “L’acqua del rubinetto si può bere! Piccoli accorgimenti per rendere città e ateneo più sostenibili”.




L’evento è inserito nell'ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile e ha lo scopo di aprire una riflessione sull’uso consapevole dell’acqua del rubinetto. I partecipanti saranno condotti alla scoperta della qualità dell’acqua di Pavia e di alcune “buone pratiche” che ogni cittadino può mettere in atto per ridurre l’uso e l’impatto della plastica, in particolare, quella monouso.
L’evento è organizzato da Andrea Zatti, Coordinatore Gruppo di Lavoro Energia e Ambiente dell’Università di Pavia e Claudia Lupi, docente di Paleoclimatologia presso il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Ateneo. 

Interverranno: Arianna Musacchio, dottoranda della Scuola di Dottorato in Scienze della Terra e dell’Ambiente di Pavia: “Plastic free" or free? La riduzione della plastica monouso e oltre
Giorgio Pilla, docente di Idrogeologia presso Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Ateneo: Origine e qualità delle risorse idriche sotterranee di Pavia"
Andrea Vacchelli, Direttore Generale di ASM Pavia Spa e Lorenzo Ferrandini, Direttore Tecnico di Pavia Acque Scarl: “La gestione dell'acqua a Pavia: alcuni aspetti quali-quantitativi”
Marco Cavallotti, dirigente dell’Area tecnica informatica e sicurezza di ateneo: "Università di plastica: come gestire il cambiamento"; 
Noemi Tosi, studentessa del corso triennale in Scienze Geologiche e membro del movimento TrashFreePavia: “Reduce, reuse, recycle: è ora di darsi da fare”.

lunedì 20 maggio 2019

Presentazione Master Eni "Geoscience for Energy"


Mercoledì 29 maggio alle ore 14.30,
presso l'Aula B6 - Piano B, Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente,
Via Ferrata, 9

Con il percorso Geoscience for Energy Eni Master School - GEMS Eni intende fornire ai giovani una visione integrata del mondo delle geoscienze e del ciclo di esplorazione, con conoscenze e competenze che spaziano da quelle tradizionali dell’industria energetica a quelle relative ai nuovi scenari dell’innovazione tecnologica e digitale, con un focus sulle competenze trasversali (project management, team working, communication skills, ecc.).


Il Master GEMS ha una durata di 11 mesi e si terrà interamente in lingua inglese all’interno delle strutture aziendali, nella sede Eni Corporate University di San Donato Milanese (MI). Il programma prevede docenze di manager ed esperti Eni, lezioni ed interventi tenuti da docenti di livello nazionale ed internazionale nell’ambito delle geoscienze.
Per l’intera durata del Master è prevista l’erogazione di borse di studio da parte di Eni del valore di 1.000 euro mensili per tutti i partecipanti di nazionalità italiana e di 1.300 euro mensili per tutti i partecipanti di nazionalità non italiana. Non è previsto il pagamento di una quota di iscrizione al Master.



L'introduzione sarà a cura del Prof. Andrea Di Giulio,Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente - Università degli Studi di Pavia
Inoltre potrai incontrare i professionisti Eni:
Giacomo Spadini, Vice President G&G Studies
Stefano Colombo, Manager Professional Area Management
Chiara Barbieri, Professional Sedimentary Geology
Sergio Nardon, Eni Geology Professional Area



Per saperne di più visita il sito

lunedì 13 maggio 2019

Conferenza





L’Aquila, 6 aprile 2009: momento di svoltanella comprensione e percezione dei terremoti italiani


Introdurrà Silvio Seno, Ordinario di Geologia strutturale all’Università di Pavia e già membro della Commissione Grandi Rischi.
Dieci anni fa, alle 3.32 del mattino del 6 aprile 2009 una scossa di terremoto di magnitudo 6.3 colpì L'Aquila e i centri abitati vicini cogliendo nel sonno migliaia di persone e radendo al suolo case, monumenti, edifici storici, ospedali, università. 309 furono le vittime, 55 delle quali studenti universitari, oltre 1.600 feriti, decine di migliaia gli sfollati e almeno 10 miliardi di Euro i danni stimati.
Il terremoto era stato preceduto, per oltre tre mesi, da una intensa sequenza sismica e, pur tuttavia, colse tutti, scienziati, protezione civile e popolazione, sostanzialmente impreparati.
Come fu possibile? Le conoscenze scientifiche non erano state sufficienti? La politica aveva altre priorità? Sette anni dopo, quando il terremoto del 24 Agosto 2016 di magnitudo 6.2 distrusse la città di Amatrice e causò 300 vittime, la società e la scienza hanno reagito diversamente? Le conoscenze scientifiche avevano fatto un passo in avanti anche “grazie” all’esperienza ed ai dati scientifici del terremoto aquilano?
La Professoressa Giusy Lavecchia si occupa di Geologia strutturale e, in particolare, di pericolosità sismica e sismotettonica. È Direttore del Centro InteRUniversitario per l’analisi SismoTettonica tridimensionale (CRUST) che vede la partecipazione di 12 Atenei italiani. Tra gli organismi di cui ha fatto parte va ricordata la Commissione Grandi Rischi del Dipartimento della Protezione Civile.